PROGRAMMA POLITICO AZIONE MONZA 2022
L’epoca storica nella quale siamo immersi è caratterizzata da trasformazioni epocali. Molteplici sono gli interrogativi e le incertezze. Ma, al tempo stesso, grandi le opportunità. Occorre saperle cogliere. Eppure Monza negli ultimi anni è apparsa disattenta, poco consapevole delle proprie notevoli ricchezze – umane, di valori e di saper fare, storiche, patrimoniali e paesaggistiche – e del proprio ruolo di città capoluogo di Provincia.
E’ infatti mancata un’autentica e forte visione di città, ossia un serio e concreto progetto cittadino in grado di proiettare Monza negli anni a venire con lo sguardo fiero e sicuro, consapevole di sé, orgogliosa e capace di affrontare le sfide quotidiane senza paura e indugio.
Monza può e deve essere ambiziosa! Ha tutte le qualità per poter pensare e agire in grande!
Azione ha una chiara visione di Monza per il futuro le cui parole chiave sono, urbanistica e ambiente, policentrismo, sicurezza, solidarietà, inclusione e diritti, istruzione, cultura e turismo, attrattività, partecipazione e centralità politica.
Di seguito sono esposte le nostre proposte di intervento per una Monza autenticamente al servizio delle persone e in grado, finalmente, di rappresentare un punto di riferimento per l’intero territorio della Brianza.
Urbanistica e ambiente
Anzitutto l’urbanistica. Il Programma di Governo del Territorio (PGT) – che contiene l’insieme delle regole che disciplinano l’assetto e lo sviluppo urbanistico cittadino – rappresenta le fondamenta dell’edificio “città”. Se le fondamenta non sono ben progettate tutta la struttura sovrastante inevitabilmente ne risente. L’urbanistica è legata a doppio filo al tema ambientale. Anzi, urbanistica e ambiente sono due facce della stessa medaglia.
Infatti, gli interventi urbanistici concorrono innegabilmente a definire e/o ridisegnare l’habitat urbano, ossia l’ambiente in cui si svolge la quotidianità di una moltitudine di persone. È dunque intuitiva l’importanza dell’assetto urbanistico cittadino per i suoi notevoli riflessi sull’ambiente e, dunque, sulla vita delle persone e per il suo concorso alla determinazione della sua qualità.
- consumo di suolo 0 e tensione verso consumo di suolo negativo;
- recupero aree dismesse a partire da quelle pubbliche (ad es. ex Macello, ex TPM, Fossati Lamperti);
- tutela verde cittadino a corona della Città e aumento aree verdi in ogni quartiere;
- implementazione delle aree agricole e degli orti urbani;
- prolungamento della linea metropolitana M5 a Monza con fermate in città, Villa Reale-Parco, Ospedale San Gerardo e Polo Istituzionale;
- conclusione dei lavori per la costruzione della fermata Monza-Bettola della linea metropolitana M1;
- ultimazione e approvazione del PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile);
- potenziamento trasporto pubblico e creazione di un sistema di mobilità condivisa;
- zone viarie a 30km/h e dichiarazione di ciclabilità per le strade in cui sussiste tale limite di velocità;
- raccordo piste ciclabili esistenti con la rete per l’accesso ai servizi primari (scuole, edifici pubblici, stazione ferroviaria e Parco) e con i comuni limitrofi (zona nord: Sesto-Lissone/Vedano/Villasanta; zona est: Concorezzo; zona sud: Brugherio e zona ovest: Muggiò)
- aggiornamento e miglioramento del Biciplan;
- ampliamento aree pedonali e presenza di una piazza in ogni quartiere;
- maggiore attenzione al decoro urbano e alla manutenzione dei giardini e delle aree gioco per i bambini;
- riprendere, aggiornare e implementare il PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) con l’obiettivo di una consistente riduzione di emissioni CO2 entro i 5 anni di governo cittadino;
- favore per la formazione di comunità energetiche;
- utilizzo tecnica dei murales mediante vernici mangia-smog attraverso la previsione anche di un concorso nazionale o internazionale di street and urban art;
- efficientamento energetico della rete di illuminazione pubblica e suo utilizzo per il monitoraggio della città (traffico, info-mobilità, mobilità elettrica, qualità dell’aria ecc.);
- promozione educazione ambientale nelle scuole e nell’informazione alla cittadinanza;
Policentrismo cittadino
Dal punto di vista urbanistico Monza è ancora oggi una città tipicamente novecentesca, il cui centro gravitazionale è cioè rappresentato dal centro storico con conseguente relegazione sullo sfondo della cura e dello sviluppo degli altri quartieri, soprattutto per ciò che attiene la vivibilità dei luoghi e i servizi ai cittadini. Questo modello va decisamente superato nella direzione di un differente modello fondato sul protagonismo dei quartieri e sul senso di appartenenza ad essi dei cittadini residenti.
dotare ogni quartiere dei necessari servizi di prossimità e dei luoghi di incontro e socialità avvicinando ai cittadini:
- i presidi sanitari e potenziando la medicina del territorio mediante:
- inserimento del personale infermieristico negli ambulatori di famiglia,
- previsione delle farmacie come avamposto della medicina territoriale con convenzionamento delle prestazioni,
- elaborazione di progetti di odontoiatria pediatrica e di assistenza psicologica sul territorio,
- integrazione ospedali-territorio mediante gli strumenti della telemedicina con scambio di dati-informazioni-referti;
- i luoghi di istruzione. Aumento dell’offerta di asili nido mediante loro insediamento nei quartieri che ne sono sprovvisti e realizzazione di nuove strutture scolastiche in sostituzione di quelle non a norma e maggiormente problematiche (ad es. trasferimento Citterio e Bellani nell’area ex Macello);
- i luoghi di lavoro (mediante la creazione anche di strutture di co-working),
- le strutture sportive e ricreative a carattere polifunzionale,
- i centri di aggregazione culturale e di formazione e sale studio;
- le biblioteche mediante loro creazione nei quartieri che ne sono sprovvisti e realizzazione di una biblioteca civica multimediale e polifunzionale che possa rappresentare un punto di riferimento per l’intera Provincia di Monza e della Brianza;
- i luoghi adibiti all’organizzazione di eventi.
Sicurezza
Presidi delle forze dell’ordine e utilizzo di taser sono necessari solo nelle situazioni emergenziali. Essi non possono divenire la modalità ordinaria di gestione della sicurezza pubblica, trasformata in una sorta di “guardia e ladri” cittadino. L’unica politica di sicurezza seria ed efficace è quella che si fonda innanzitutto sulla prevenzione.
- sistema di adeguata illuminazione e videosorveglianza cittadina e relativa manutenzione programmata;
- recupero aree degradate cittadine e loro riconversione in luoghi di aggregazione e dello stare insieme;
- monitoraggio costante dei fenomeni di criminalità e micro-criminalità e dei loro trend;
- adeguata rete di protezione sociale (ad es., centri di ascolto e di assistenza psicologica) che eviti lo scivolamento ai margini della società di coloro che manifestano debolezze, fragilità, carenze di natura materiale e morale all’interno dei propri ambiti esistenziali;
- contrasto al fenomeno crescente delle c.d. baby gang mediante progetti di avvicinamento e contatto con le ragazze e i ragazzi, nonché di loro ascolto e primo orientamento anche promuovendo iniziative di prevenzione e di sensibilizzazione in collaborazione con scuole, reti di scuole, enti ed associazioni nell’ambito dei progetti di contrasto al bullismo, cyberbullismo, devianze e comportamenti antisociali e tutte le iniziative e gli interventi utili a sostegno e a supporto delle famiglie e delle ragazze e dei ragazzi per i percorsi di recupero e di reinserimento nei contesti sociali e scolastici di riferimento;
- lotta alle mafie mediante attività di contrasto alla loro infiltrazione nel territorio cittadino e circostante mediante una sistematica attività di verifica amministrativa e attraverso una continua opera di sensibilizzazione su tale tema;
- promozione dell’affidamento ad associazioni di volontariato e cooperazione sociale dei beni sequestrati alle mafie;
- serie e costanti iniziative di integrazione delle persone straniere basate sull’apprendimento della lingua italiana e sulla conoscenza del nostro sistema dei servizi con i connessi diritti e doveri;
- migliorare l’accessibilità allo sportello Informastranieri per l’orientamento e l’informazione in merito ai servizi pubblici sul territorio.
Solidarietà e Diritti
I tempi in cui siamo immersi sono complessi. Poche sono le certezze. Profonde e crescenti le diseguaglianze. Le fragilità e le paure indotte favoriscono il sorgere di egoismi, diffidenze e intolleranze. Per Azione la risposta a ciò va ricercata nella solidarietà intesa come mano tesa nei confronti dei più deboli, di coloro che sono rimasti indietro, di coloro che vivono situazioni di disagio e/o discriminazione. Abbiamo un grande bisogno di ridurre le diseguaglianze economico/sociali, includere, proteggere e sostenere le persone più deboli, nonché sviluppare la conoscenza delle diversità affinché eventuali paure e pregiudizi lascino il passo alla convinzione dell’arricchimento che tali diversità apportano al tessuto sociale. Ciò si può fare con l’effettivo riconoscimento e tutela dei diritti della persona in quanto tale.
Occorre, inoltre, prestare maggiore attenzione ai giovani e alle donne, sostenerli, esaltarne il protagonismo. I giovani – spesso dimenticati o non tenuti adeguatamente in considerazione per quanto riguarda le loro aspettative e bisogni – rappresentano il futuro! E’ per questo che occorre averne particolare cura.
Stessa cura va dedicata alle donne che, insieme ai giovani, hanno sofferto più di tutti durante la pandemia sopportando il maggior peso della cura della prole e dei fragili trovandosi molto spesso nelle condizioni di dover rinunciare alla propria attività lavorativa e alla propria autonomia.
- sostegno a iniziative di contrasto alle forme di discriminazione, disagio sociale, e povertà;
- sostegno all’ulteriore sviluppo della Rete Artemide (Rete Interistituzionale per il contrasto alla violenza di genere) promuovendo ogni forma di collaborazione utile rivolta alla prevenzione della violenza di genere anche coinvolgendo le scuole, reti di scuole e altri enti, al fine di sensibilizzare i più giovani al rispetto e alla parità e a contrastare degli stereotipi di genere;
- adesione a Re.A.DY (Rete Nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia);
- realizzazione PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche);
- progettazione e/o riqualificazione di alcune aree destinate a verde pubblico a misura di anziani, disabili e bambini mediante dotazione di adeguate attrezzature, anche di carattere ludico;
- individuazione all’interno di ogni consulta di quartiere di un referente dei Servizi Sociali per il monitoraggio e la formulazione proposte in relazione alle situazioni di difficoltà specifiche riscontrate nel rispettivo quartiere;
- tutela del diritto all’abitare mediante forme avanzate di housing e co-housing sociale;
- valorizzazione anziani nella comunità e sostegno a quelli fragili mediante sviluppo servizi di supporto, anche domiciliare;
- realizzazione della Casa della Salute nell’Ospedale Vecchio di via Solferino;
- incentivazione alle forme di economia circolare e contrasto agli sprechi alimentari, anche mediante campagne di sensibilizzazione;
- consulta dei giovani per esaltare il protagonismo giovanile con funzione anche di osservatorio sul “mondo giovani” per l’analisi dei loro bisogni ed istanze;
- implementazione della rete di spazi dedicati allo studio (biblioteche, centri civici, aule studio) e previsione della loro apertura anche negli orari serali e nei fine settimana;
- incentivare le attività e le iniziative svolte dal progetto Monza Pink Network per favorire maggiormente la partecipazione femminile alla cittadinanza attiva sostenendo di fatto le pari opportunità, l’autonomia e l’autodeterminazione anche attraverso la promozione di supporti per la riqualificazione professionale e reinserimento nel mondo del lavoro avendo maggiore cura e attenzione per le donne vittime di violenza di genere;
- favorire e incentivare, mediante collaborazione con la Direzione della casa circondariale di Monza, le occasioni di istruzione e lavoro dei detenuti e delle detenute, specie con minori, sia all’interno che all’esterno del carcere nell’ottica della piena funzione rieducativa della pena e del successivo re-inserimento nella società.
Istruzione
Istruzione è sinonimo di libertà. Ecco perché non si può smettere di parlarne ed occorre occuparsene seriamente.
Diritto allo studio e servizi alle studentesse e agli studenti sono aspetti che attengono al mondo istruzione sui quali Monza può e deve fare di più!A differenza della maggioranza dei comuni italiani, Monza non ha un Piano per il diritto allo studio e negli ultimi anni ha ridotto gli stanziamenti per la scuola (nell’anno 2019 2,5 milioni di euro in meno rispetto all’anno 2018). Inoltre, Monza spende meno dell’1% di tutto il budget istruzione per garantire il diritto allo studio alle studentesse e agli studenti svantaggiati.
Gli studenti e le studentesse che ogni giorno frequentano a Monza le scuole di ogni ordine e grado sono 25.000. I servizi che la Città offre a questa “popolazione” sono insufficienti o del tutto assenti. Al riguardo, un unico dato: a fronte della potenziale domanda espressa dalla suddetta popolazione scolastica, Monza offre un totale di 78 posti studio presso il Centro Sportivo NEI, la Biblioteca civica e la Biblioteca San Gerardo. Reggio Emilia, città per popolazione studentesca paragonabile a Monza, garantisce 432 postazioni studio nelle biblioteche dislocate nella città a cui si aggiungono altrettanti posti all’interno dei numerosi centri di aggregazione giovanile e le sedi distaccate dell’Università di Modena/Reggio Emilia.
Anche riguardo agli asili nido l’attuale situazione cittadina non è buona. Gli asili pubblici presenti a Monza coprono solo il 14,3% della domanda potenziale (e, aggiungendo gli asili privati, la copertura totale rimane sotto il 40%).
L’edilizia scolastica rappresenta un’altra nota dolente. Monza difetta in maniera cronica di aule e di palestre con conseguente obbligo di turnazione presso sedi centrali e succursali con migliaia di studentesse e di studenti obbligati a muoversi a rotazione tra plessi e strutture spesso lontane. Senza considerare il costo per la collettività in termini di fitti pagati a soggetti privati e i disagi logistici, con contraccolpi sulla viabilità comunale e l’inquinamento cittadino. Gli edifici scolastici sono in gran parte vetusti, con difficoltosa accessibilità per le persone disabili e pessima efficienza energetica.Un ultimo allarme. L’Italia è uno dei paesi europei con la più alta dispersione scolastica, nel 2019 pari mediamente al 13,5%, contro una media europea del 10,2%. Purtroppo, la Lombardia e Monza non fanno eccezione e la situazione si è ulteriormente aggravata per effetto della pandemia da Covid-19 ancora in corso.
Occorre invertire la rotta.Per quanto riguarda la nostra Città Azione ha le seguenti proposte di intervento.
- Asili:
- insediamento di asili pubblici nei quartieri dove non sono presenti e target di copertura, mediante asili pubblici e convenzionati, del 40% della popolazione infantile in 5 anni.
- Diritto allo studio e servizi agli studenti:
- definizione di un Piano per il Diritto allo Studio che, mediante adeguate risorse economiche e tecniche, possa supportare le studentesse e gli studenti svantaggiati e le loro famiglie nell’accesso allo studio e nella continuità scolastica;
- previsione di servizi di mobilità dolce per favorire gli spostamenti delle studentesse e degli studenti a basso costo e impatto ambientale all’interno della Città e tra i nodi logistici come stazioni FS e Bus (posteggi/noleggio bici, piste ciclabili, bike sharing scolastico, ecc.);
- ampliamento e/o creazione di spazi diffusi di aggregazione giovanile deputati allo studio condiviso, lo scambio di esperienze, l’accesso a percorsi formativi complementari a quelli scolastici, ecc.;
- incremento degli spazi pubblici destinati allo studio e miglioramento della fruizione di quelli già esistenti tramite ampliamento delle giornate e degli orari di apertura e tramite la dotazione delle necessarie predisposizioni wi-fi.
- Edilizia scolastica:
- costituzione di una “cabina di regia” ad hoc per l’elaborazione di un piano straordinario che sfrutti le imminenti e ingenti risorse del PNRR come irripetibile occasione per ripensare radicalmente l’edilizia scolastica della Città, improntandola al connubio tra architettura e pedagogia.
- Abbandono e dispersione vs orientamento scuola-lavoro:
- Incentivare associazioni che propongano alle scuole attività extra-scolastiche aderenti agli indirizzi e ai temi con ricaduta nel contesto locale;
- Offrire alle scuole servizi di orientamento, supporto e mediazione culturale per aiutare i giovani nell’individuazione delle giuste scelte di indirizzo in base alle proprie abilità ed attitudini e promuovendo le discipline STEM, con particolare riguardo alle studentesse;
- Incentivare associazioni che forniscano attività pomeridiane di assistenza allo studio o che promuovano attività del tipo “Scuole Bottega” per intercettare le studentesse e gli studenti in situazione di abbandono scolastico e offrire loro alternative formative e educative per la loro realizzazione personale e professionale e/o per il recupero della frequenza scolastica;
- Fornire alle scuole supporto per la costituzione di nuovi percorsi ITS e progettare adeguate campagne di sensibilizzazione per promuoverne la frequenza;
- Incentivare progetti di diffusione nelle scuole delle avanzate tecnologie digitali e di acquisizione, da parte delle studentesse e degli studenti, di effettive competenze digitali finalizzate all’utilizzo consapevole e maturo della comunicazione digitale e utili all’inserimento nel mondo del lavoro;
- Promuovere l’attivazione di uno sportello psicologico a disposizione delle studentesse e degli studenti in difficoltà, nonché delle loro famiglie.
Cultura + Turismo = Attrattività
Cultura e Turismo vanno considerati un’assoluta priorità per la Città perché rappresentano uno strumento strategico per il suo sviluppo economico. Occorre guardare alla cultura e al turismo con una nuova prospettiva.
È necessario generare mediante un’offerta culturale di alto livello un turismo culturale che riesca a conferire a Monza una centralità a livello regionale, nazionale e anche internazionale e induca un meccanismo ciclico di “ritorno” a far visita alla Città da parte di turisti italiani, ma anche e soprattutto stranieri. Al riguardo, Monza possiede un patrimonio storico, artistico e paesaggistico dalle enormi potenzialità che, tuttavia, sono ampiamente inespresse. Occorre liberarle, a partire dalla Villa Reale e Parco, complesso unico al mondo e come tale da valorizzare al massimo. Cultura e turismo determinano l’attrattività della Città e svolgono dunque una essenziale funzione di sostegno e sviluppo del commercio locale con l’ulteriore conseguenza positiva di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro.
- Soggetti e luoghi di promozione della cultura:
- creazione di una Consulta della cultura, organo propositivo e consultivo, formato da personalità di spicco del mondo e delle associazioni culturali, con funzione di selezione delle proposte culturali e di monitoraggio dell’offerta culturale di Monza rispetto alle altre città per assimilare le best practice e creare tra esse un maggior coordinamento;
- creazione della Casa delle culture, spazio polivalente e polifunzionale dedicato all’incontro, al confronto, allo stimolo progettuale in ambito culturale, artistico, scientifico e musicale;
- creazione di incubatori culturali: valorizzazione della cultura, soprattutto per i giovani, in ogni quartiere, con previsione di spazi espositivi per artisti ed artiste emergenti, laboratori e luoghi dove svolgere corsi extra-scolastici (musicali, di arte e lingue straniere);
- realizzazione nuovo teatro e nuovo auditorium.
- La Villa Reale e il Parco:
- Villa Reale e Parco devono essere considerati un unico complesso storico, architettonico, naturalistico e paesaggistico da tutelare e di cui sprigionare le enormi potenzialità come ambiente per attività artistiche, culturali, formative, agricole, ricreative e sportive, nonché turistiche con programmazione di eventi, esposizioni e spettacoli di vario genere;
- previsione percorso partecipativo (coinvolgimento della cittadinanza, associazioni ed enti) nell’elaborazione (in corso) del MasterPlan;
- modifica al sistema di governance della Villa Reale-Parco con passaggio dall’attuale struttura del Consorzio a quella della Fondazione che, a differenza del primo, ha la possibilità di accedere a finanziamenti (sia pubblici che privati) necessari a garantire l’idonea gestione del complesso Villa Reale-Parco sotto i profili materiale e personale;
- restituzione del Teatrino della Villa Reale alla sua originaria funzione;
- restauro Villa Reale nelle parti ammalorate, ciò principalmente per consentire la funzionalità del Liceo Nanni Valentini e nella previsione di ospitare un polo universitario focalizzato sul mondo del design (settore industriale particolarmente caratterizzante il territorio della Brianza);
- recupero e restauro delle cascine;
- eliminazione cesura tra complesso Villa Reale-Parco, i Boschetti reali e il centro storico cittadino mediante interramento via Boccaccio e realizzazione di un camminamento continuo tra il Duomo di Monza e la Villa Reale-Parco;
- migliore accessibilità al complesso Villa Reale-Parco mediante miglioramento rete di collegamento, sia pubblica (a mezzo navette con la stazione ferroviaria e, in futuro, anche mediante la metropolitana), sia privata (con percorsi ciclabili di collegamento anche con i comuni limitrofi) che eviti il sovraccarico di traffico automobilistico.
- Oltre la Villa Reale e il Parco:
- creazione percorsi culturali tematici tra più luoghi d’arte e/o di interesse turistico;
- inserimento di Monza nei circuiti e percorsi culturali regionali, nazionali e internazionali;
- previsione giornate e/o notti bianche della cultura;
- previsione feste di quartiere per valorizzare i centri culturali della zona e rafforzare il senso di appartenenza al territorio.
- Strategie per la formazione e la promozione dell’offerta culturale e turistica:
- organizzazione corsi di aggiornamento e riqualificazione per tenere il passo con le nuove metodologie e i nuovi strumenti consentiti dallo sviluppo tecnologico (le competenze digitali sono essenziali per sfruttare al meglio la potenza dell’analisi dei dati allo scopo di meglio comprendere il comportamento degli utenti e utilizzare efficacemente la forza promozionale del web e dei social media);
- incentivare la partecipazione alle attività culturali con efficaci campagne di marketing che consentano una narrazione complessiva di Monza, della sua storia, del suo patrimonio e delle sue bellezze;
- istituzione della figura del social media manager per consentire alle istituzioni culturali di farsi conoscere e allargare il proprio pubblico;
- creazione di un data driven marketing per consentire di disegnare strategie di marketing efficaci mediante la raccolta dei dati disaggregati sulle tipologie dei visitatori (di persona e digitali mediante visita dei siti dedicati) e istituzione di un’unità dedicata all’analisi dei dati per la pianificazione strategica di campagne di marketing;
- costruzione piano di comunicazione e identificazione di spazi ad alta visibilità ed impatto nei luoghi di maggiore affollamento cittadino e turistico per diffondere ed informare sulla disponibilità di eventi culturali in Città;
- creazione di un ufficio per le collaborazioni esterne per creare opportunità di collaborazione tra i comuni e le relative istituzioni culturali e per la predisposizione di strategie di collaborazione e cooperazione;
- sito web dedicato al turismo e coordinato con quello degli altri comuni della Provincia e con quello della Regione Lombardia;
- creazione Monza card con un sistema di sconti e promozioni per la visita dei musei, per la fruizione dei servizi di ristorazione/pernottamento e per lo shopping;
- creazione del brand Monza (logo con la valorizzazione degli aspetti più rilevanti della Città) da utilizzare per la diffusione della sua conoscenza;
Partecipazione
La partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla progettualità che riguarda la Città è essenziale per garantire che ciò che viene realizzato risponda veramente ai loro bisogni. La cittadinanza, infatti, soprattutto mediante lo strumento delle consulte di quartiere sono in grado di dare all’amministrazione comunale un apporto non eguagliabile di idee, proposte e suggerimenti su ciò che realmente serve al territorio.
- adozione e sostegno a un modello di partecipazione rafforzato e sviluppato sui seguenti assi principali:
- informazione e consultazione pubblica sui progetti di trasformazione della Città (tanto pubblici, quanto privati);
- richiesta di pareri preventivi alle consulte e condivisione delle informazioni indispensabili per la loro elaborazione;
- presentazione ed esposizione dei progetti prima della loro valutazione da parte degli organi comunali competenti;
- trasparenza intesa come possibilità di costante monitoraggio e controllo dei progetti nel corso della loro fase realizzativa;
- forte spinta alla digitalizzazione del processo partecipativo al fine di rendere effettive, efficaci ed efficienti la condivisione e la trasparenza di cui ai punti precedenti;
- predisposizione del bilancio partecipato con risorse dedicate specificamente ai quartieri tramite le relative consulte.
- re-introduzione della figura del facilitatore di quartiere con il compito di costruire nuove connessioni e facilitare quelle già sussistenti tra Comune e cittadinanza nei quartieri, nonché di garantire il funzionamento e la programmazione dei lavori della consulta di quartiere e di promuovere la rete sociale territoriale.
Centralità politica
Monza deve abbandonare ogni forma di auto-referenzialità che la condanna all’isolamento e deve finalmente assolvere pienamente alla propria funzione di capoluogo di Provincia mediante la costruzione di solide relazioni e sinergie con gli altri enti territoriali e a livello centrale, nonché con l’assunzione di un ruolo guida nei confronti dei comuni della Brianza.
- elaborazione di un quadro partecipato di accordi con i comuni del territorio provinciale al fine di assumere decisioni condivise e fondate sulla reciproca convenienza. In tale ambito, assunzione da parte di Monza del ruolo di ente capofila con funzioni propulsive;
- creazione di un Ufficio di progettazione europea del Comune di Monza per l’elaborazione e il sostegno alla candidatura in relazione a progetti internazionali volti ad ottenere finanziamenti comunitari, anche in partnership con soggetti pubblici o privati;
- inserimento di Monza nelle reti attive e nei network di città ed enti pubblici per lo scambio di buone prassi e la diffusione di politiche urbane (con riflessi anche nel territorio provinciale circostante);
- progettazione di reti ambientali di mobilità dolce mediante il coordinamento dei progetti elaborati dai comuni del territorio provinciale al fine di realizzare una rete condivisa e coerente con la rete provinciale;